Newsletter 15 settembre 2016

    

Cari amici,
Venerdì 16 Settembre riparte la Catechesi giovanile con un nuovo format.
Sono già numerose le parrocchie iscritte da ogni parte d'Italia che coinvolgeranno i giovani per l'animazione del S. Rosario.
La Catechesi sarà poi tenuta in Regia da Padre Livio e sarà  rivolta ai ragazzi, accompagnandoli nel loro cammino di fede. Affidiamo questa nuova esperienza alla Madonna, nella certezza che darà i frutti sperati.
Vostro Padre Livio


   

Papa a Messa per padre Hamel: uccidere in nome di Dio è satanico
Radio Vaticana, mercoledì 14 settembre 2016



Papa Francesco ha celebrato la Messa alle 7 di questa mattina nella cappella di Casa Santa Marta in segno di vicinanza ai familiari di padre Jacques Hamel e di tutta la comunità di Rouen. Un gruppo di 80 pellegrini della diocesi di Rouen, insieme al loro vescovo, mons. Dominique Lebrun hanno assistito alla Messa di suffragio per il sacerdote ucciso il 26 luglio nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray. Nella Croce di Gesù Cristo – oggi la Chiesa celebra la festa della Croce di Gesù Cristo – capiamo pienamente il mistero di Cristo. Questo mistero di annientamento, di vicinanza a noi, Lui essendo nella condizione di Dio – dice Paolo – non ritiene un privilegio di essere come Dio, ma svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, “umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte, a una morte di Croce”. Questo è il mistero di Cristo. Questo è un mistero che si fa martirio per la salvezza degli uomini. Gesù Cristo, il primo martire, il primo che dà la vita per noi, e da questo mistero di Cristo incomincia tutta, tutta la storia del martirio cristiano, dai primi secoli fino a oggi. I primi cristiani hanno fatto la confessione di Gesù Cristo pagando con la loro vita; ai primi cristiani era proposta l’apostasia, cioè: “Dite che il nostro dio è il vero, non il tuo [vostro]. Fate un sacrificio al nostro dio o ai nostri dei”, e quando non facevano questo, quando rifiutavano l’apostasia venivano uccisi. Questa storia si ripete fino a oggi e oggi nella Chiesa ci sono più martiri cristiani dei primi tempi. Oggi ci sono cristiani assassinati, torturati, carcerati, sgozzati perché non rinnegano Gesù Cristo. In questa storia, arriviamo al nostro père Jacques: lui fa parte di questa catena di martiri. I cristiani che oggi soffrono – sia nel carcere o con la morte o con le torture – per non rinnegare Gesù Cristo, fanno vedere proprio la crudeltà di questa persecuzione. E questa crudeltà che chiede l’apostasia, diciamo la parola: è satanica. E quanto piacerebbe che tutte le confessioni religiose dicessero: “Uccidere in nome di Dio è satanico”. Padre Jacques Hamel è stato sgozzato nella Croce, proprio mentre celebrava il sacrificio della Croce di Cristo. Uomo buono, mite, di fratellanza, che sempre cercava di fare la pace è stato assassinato come se fosse un criminale. Questo è il filo satanico della persecuzione. Ma c’è una cosa, in quest’uomo, che ha accettato il suo martirio lì, con il martirio di Cristo, all’altare, una cosa che mi fa pensare tanto: in mezzo al momento difficile che viveva, in mezzo anche a questa tragedia che lui vedeva venire, un uomo mite, un uomo buono, un uomo che faceva fratellanza, non ha perso la lucidità di accusare e dire chiaramente il nome dell’assassino. E ha detto chiaramente: “Vattene, Satana!”. Ha dato la vita per noi, ha dato la vita per non rinnegare Gesù. Ha dato la vita nello stesso sacrificio di Gesù sull’altare e da lì ha accusato l’autore della persecuzione: “Vattene, Satana!”. E questo esempio di coraggio, ma anche il martirio della propria vita, di svuotare se stesso per aiutare gli altri, di fare fratellanza tra gli uomini, ci aiuti, tutti noi, ad andare avanti senza paura. Che noi – che lui dal Cielo, perché dobbiamo pregarlo, eh?: è un martire! E i martiri sono beati – dobbiamo pregarlo, che ci dia la mitezza, la fratellanza, la pace, anche il coraggio.

                                             
Messaggio della Regina della Pace a Mirjana di Medjugorje - 2 settembre 
 
"Cari figli,
secondo la volontà di mio Figlio ed il mio materno amore vengo a voi, miei figli, ed in particolare per coloro che ancora non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio. Vengo a voi che pensate a me, che mi invocate. A voi do il mio materno amore e porto la benedizione di mio Figlio.
Avete cuori puri e aperti?
Vedete i doni, i segni della mia presenza e del mio amore?
Figli miei, nella vostra vita terrena ispiratevi al mio esempio.
La mia vita è stata dolore, silenzio ed un’immensa fede e fiducia nel Padre Celeste.  Nulla è casuale: né il dolore, né la gioia, né la sofferenza, né l’amore. Sono tutte grazie che mio Figlio vi dona e che vi conducono alla vita eterna.
Mio Figlio vi chiede l’amore e la preghiera in Lui.
Amare e pregare in Lui vuol dire — come Madre voglio insegnarvelo — pregare nel silenzio della propria anima e non soltanto recitare con le labbra. Lo è anche il più piccolo bel gesto compiuto nel nome di mio Figlio; lo è la pazienza, la misericordia, l’accettazione del dolore ed il sacrificio fatto per gli altri.
Figli miei, mio Figlio vi guarda. Pregate per vedere anche voi il suo volto ed affinché esso possa esservi rivelato.
Figli miei, io vi rivelo l’unica ed autentica verità.
Pregate per comprenderla e poter diffondere amore e speranza, per poter essere apostoli del mio amore.
Il mio Cuore materno ama in modo particolare i pastori. Pregate per le loro mani benedette. Vi ringrazio!"

Commento di Padre Livio al messaggio del 2 settembre 2016 

I messaggi della Regina della Pace dati a Mirjana sono sempre un po’ più lunghi di quelli rivolti alla Parrocchia attraverso la veggente Marija e anche un po’ diversi ed è giusto che sia così, che non siano tutti uguali.
I messaggi dati a Mirjana hanno un particolare orientamento verso coloro “che non hanno conosciuto l’amore di Mio Figlio”, quelli che noi chiamiamo non credenti: quelli che non credono, ma cercano e quelli che non credono e sono chiusi nelle tenebre della menzogna e della morte.
E quindi la Regina della Pace rivolge questi messaggi a noi affinché possiamo essere strumenti di conversione per gli altri.
I messaggi a Mirjana hanno in questi ultimi tempi dei particolari interessantissimi. La Madonna ci svela aspetti della sua vita che sono preziosi, la Madonna ha infatti raccontato la sua vita a tutti i sei veggenti: alcuni l’hanno scritta, ad esempio Ivanka ha preso degli appunti. A Vicka ha raccontato la sua vita in modo più vasto e lei dice di averla scritta in tre quaderni che pubblicherà quando la Madonna glielo dirà.
Nei messaggi che Lei rivolge a Mirjana ritorna continuamente il tema dell’autentica verità. La verità esiste, c’è una sola verità, non ci sono altre verità, un’unica autentica verità che è Gesù Cristo e la sua Parola.
Anche oggi ripete questo aspetto importante, come pure ripete l’amore particolare che Maria ha verso i pastori che rappresentano suo Figlio.
Vediamo dunque passo per passo questo messaggio.
La prima frase: “Cari figli secondo la volontà di mio Figlio ed il mio materno amore vengo a voi, miei figli, ed in particolare per coloro che ancora non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio”.
Questa è la motivazione che la Madonna dà e ha sempre dato.
Lei è l’Ancella del Signore, viene perché suo Figlio l’ha mandata, ma nel medesimo tempo Lei ha chiesto a suo Figlio di rimanere così a lungo.
Lei stessa ha scelto il villaggio dove appare: Medjugorje; e ha scelto di guidare questa Parrocchia, però ha fatto tutto secondo la volontà di Dio, quindi è un progetto di Dio che la Madonna realizza.
La Madonna si rivolge a noi, a quelli che hanno accolto e risposto alla chiamata: ”Vengo a voi che pensate a me”, speriamo di non pensare a Lei solo quando abbiamo bisogno, “che mi invocate. A voi do il mio materno amore e porto la benedizione di mio Figlio”, cioè la Madonna ha bisogno di noi per arrivare ai non credenti. La Madonna sparge i semi della santità e della verità, ma i cuori sono aridi, non cresce niente e allora ci invita a riflettere con due domande: “Avete cuori puri e aperti? E poi ci domanda: ”Vedete i doni, i segni della mia presenza e del mio amore?" Per vederli bisogna avere i cuori puri e aperti, allora si vedono tutti i doni che la Madonna ci dà, tutte le grazie che la Madonna ci concede, tutti i segni della Sua presenza e del Suo amore. Con i cuori puri e aperti abbiamo in dono la luce del discernimento che ci fa vedere la presenza di Maria e come Lei opera.
La Madonna opera silenziosamente, ma efficacemente e ci aiuta, ci sostiene e ci viene incontro nei momenti difficili della vita.
“Figli miei, nella vostra vita terrena ispiratevi al mio esempio.”
La Madonna invita noi, che abbiamo accolto la chiamata, a imitare la sua vita.
E qui ci dà una sintesi della sua vita che Papa Giovanni Paolo II aveva chiamato: “la peregrinazione della fede di Maria”, cioè aveva presentato la Madonna come una pellegrina che avanzava nella fede cercando di comprendere, di affidarsi, di lottare, di vincere e di essere fedele.
E Lei lo sottolinea dicendo: ”La mia vita è stata dolore, silenzio”, ..(però adesso parla), ”e un‘immensa fede e fiducia nel Padre Celeste”.
Pensiamo come la Madonna sia stata aperta al disegno di Dio e al disegno della Croce, come la Madonna abbia lottato con immensa fiducia e fede nel Padre Celeste proprio nei giorni della Passione, soprattutto nel Sabato Santo. Per cui la vittoria della fede di Maria è stata quella risposta che Dio attendeva per la gloria della Resurrezione, che ha avuto qui sulla terra una risposta di fede come l’ha avuta all’Annunciazione.
Poi la Madonna ci dice - attenzione scrivete questa frase nel cuore - “Nulla è casuale”, perfino un incidente di macchina, neanche quello è casuale, “né il dolore, né la gioia, né la sofferenza, né l’amore”, tutto è grazia per chi crede, anche quelle che per noi sono disgrazie. E dice: “Sono tutte grazie che mio Figlio vi dona e che vi conducono alla vita eterna”. Ecco come la Madonna ci invita a guardare la vita, prima dice: guardate la mia vita, ispiratevi al mio esempio e aggiunge: “Mio Figlio”, che vi dà tutte queste grazie, “vi chiede l’amore e la preghiera in Lui”.
E qui la Madonna ci dà una bellissima lezione dove estende la preghiera: la preghiera è un rapporto di amore con Dio e poi diventa un donarsi continuamente agli altri, accettando la sofferenza, le prove, aiutando il prossimo, dove ogni piccolo gesto, fatto in unione con Gesù, diventa preghiera. Questo significa pregare in Lui, amare in Lui.  
“Amare e pregare in Lui vuol dire — come Madre voglio insegnarvelo — pregare nel silenzio della propria anima e non soltanto recitare con le labbra”. E pregare con amore. “Lo è anche il più piccolo bel gesto compiuto nel nome di mio Figlio”, persino un sorriso, un saluto, una piccola parola di incoraggiamento è già preghiera, “lo è la pazienza”, con cui si sopporta e si affronta il lavoro della giornata, si sopportano anche le persone moleste, si sopporta il male e i malfattori, “la misericordia, l’accettazione del dolore ed il sacrificio fatto per gli altri”. Tutto questo significa pregare ed amare. “Figli miei, mio Figlio vi guarda” e ci guarda anche Lei.
Una volta la Madonna ha detto ai genitori: “attenzione i vostri figli vi osservano”.
“Pregate per vedere anche voi il suo volto, ed affinché esso possa esservi rivelato”, dobbiamo pregare perché nella preghiera scopriamo il volto di Dio, il volto dell’amore, il volto della misericordia, possiamo unirci a Gesù e con Gesù diffondere l’amore nel mondo.
In questo tempo in cui troppi cristiani hanno perso il senso della unicità del Cristianesimo e pensano che tutte le religioni siano uguali, che tutte le verità siano frammenti di una verità universale che noi ci costruiamo con la nostra mente, (la Madonna già in passato aveva detto che c’è del buono anche nelle altre religioni, “ma mio Figlio è l’unico mediatore tra Dio e gli uomini”), qui dice: “Figli miei, io vi rivelo l’unica ed autentica verità”, che è suo Figlio, Gesù.
Dobbiamo testimoniare questa unica ed autentica verità.
“Pregate per comprenderla”, pregate per vedere il volto di mio Figlio, così da “poter diffondere amore e speranza, per poter essere apostoli del mio amore”. Senza l’incontro con Gesù siamo cembali squillanti.
Solo conoscendo Gesù e vivendo in Lui diventiamo gli apostoli dell’amore di Maria: “apostoli del mio amore”.
"Il mio Cuore materno ama in modo particolare i pastori. Pregate per le loro mani benedette”.
Per pastori la Madonna intende prima di tutto il Santo Padre e i Vescovi, ma anche tutti i sacerdoti che Lei ama in un modo particolare. Preghiamo per la loro santità, per la loro fedeltà, per la loro testimonianza, perché attraverso le loro mani benedette ci viene la grazia. Tutti i Sacramenti e la grazia dei Sacramenti, specialmente l’Eucarestia, ci vengono dati attraverso i pastori della Chiesa, l’ordine sacerdotale, non dimentichiamolo. “Vi ringrazio!"
La Madonna ci sta donando frammenti della sua vita.
Nel messaggio del 2 agosto: “Mio Figlio, da piccolo, mi diceva spesso che molti mi avrebbero amata e chiamata “Madre”, parlando della sua maternità universale, (è una rivelazione interessantissima perché Gesù era un bambino, ma era già la Via, la Verità e la Vita ed educava i suoi genitori ai misteri della fede). La Madonna conservava nel suo Cuore queste parole ed oggi ci porta questo grande insegnamento sulla sua vita e ci dice: “La mia vita è stata dolore, silenzio ed un’immensa fede e fiducia nel Padre Celeste” e ci chiede di ispirarci al suo esempio.
Durante il mese dobbiamo meditare quotidianamente questi messaggi.
I messaggi sono pieni di una sapienza evangelica straordinaria e se uno si nutre di questi messaggi fa passi da gigante nel camino di fede, perché rappresentano il Vangelo spiegato dal Cuore materno della Regina della Pace.



 

°Scrivo a voi giovani perché siete forti
°Ragioni per vivere, ragioni per credere
i due testi che P. Livio presenterà durante la catechesi giovanile del venerdì sera.

°I Sacramenti
Il lettore può trovare in queste pagine, che si ispirano al Catechismo della Chiesa cattolica, una esposizione semplice del significato e del valore di ogni sacramento per la vita cristiana. Una nuova primavera della Chiesa passa attraverso una rinnovata partecipazione ai sacramenti, in particolare della Penitenza e dell'Eucaristia.

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