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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

LO FARO'

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Dio della creazione Li all'inizio Prima dell'inizio del tempo Senza punti di riferimento Tu parlasti alle tenebre e liberasti la meraviglia della luce e come Tu parli cento miliardi di galassie nacquero nel vapore del Tuo respiro i pianeti si formarono se le stelle sono state fatte per adorare così io farò Posso vedere il Tuo cuore in tutto ciò che Hai fatto ogni stella bruciante un segnale di fuoco della grazia Se la creazione canta le Tue lodi cosi io farò Dio di promesse Tu non parli invano Nessuna sillaba è vuota o senza senso Per una volta che Tu parlasti Tutta la natura e la scienza seguono il suono della Tua voce e come Tu parli cento miliardi di creature presero il Tuo respiro Evolvendosi perseguendo ciò che Tu dicesti se tutto questo rivela la Tua natura cosi io farò Posso vedere il Tuo cuore in tutto cio che dici ogni cielo dipinto una tela della Tua grazia se la creazione ancora Ti obbedisce così io farò cosi io farò cosi io farò se le stelle sono state fatte per a

Pasqua di Risurrezione

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“Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato” (Lc.24,5-6) “ E’ Risorto ”. Gesù non è più nel  sepolcro . Queste brevi parole sono ben diverse da quelle che noi vediamo comunemente incise nei  marmi delle tombe  dei comuni mortali. Per quanto  potenti  e  famosi , essi siano stati tali persone,dove sono quei magnifici  elogi  che si sono prodigati alla loro morte e nel corso dei loro funerali?..” Qui giace ”; questa è la frase lapidaria! Quel grande, quell’uomo o donna noto nel bel mondo e in patria, sia pure stato presidente, cantante, attore, sportivo,ecc..ora è qui adagiato sotto questa pietra,è sepolto nella polvere, ossa e scheletro ,in attesa del giudizio finale di Dio. Ben diversa è la morte di Cristo: “ non è qui, è risorto ”. < Non si valuta sufficientemente la  gioia pasquale  se non si è vissuto intensamente il  dramma del  Venerdì santo  e il  silenzio  pieno di speranza del  Sabato santo . Purtroppo, le vetrine già piene di colombe e

L'UOMO DEI DOLORI

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"O Gesù, che nella Tua crudele Passione divenisti "l'obbrobrio degli uomini e l'uomo dei dolori", io venero il Tuo Volto Divino, sul quale splendevano la bellezza e la dolcezza della divinità e che è divenuto per me come il volto di un lebbroso... Ma io riconosco sotto quei tratti sfigurati il Tuo infinito amore, e mi consumo dal desiderio di amarTi e di farTi amare da tutti gli uomini. Le lacrime  che sgorgano con tanta abbondanza dagli occhi Tuoi sono come perle preziose che mi è caro raccogliere per riscattare con il loro infinito valore le anime dei poveri peccatori. O Gesù, il tuo Volto adorabile rapisce il mio cuore. Ti supplico di imprimere in me la Tua somiglianza divina e di infiammarmi del Tuo amore affinché possa giungere a contemplare il Tuo Volto glorioso. Nella mia presente necessità accetta l'ardente desiderio del mio cuore accordandomi la grazia che Ti chiedo. Così sia". (Santa Teresa di Gesù Bambino e del Santo Volto)

LETTERA DI SANT’IGNAZIO A UNA SUA GRANDE BENEFATTRICE A BARCELLONA (1532)

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Una premessa, al testo della lettera Isabella Roser altri dicono Rosell o Rosès discendente dalla famiglia catalana dei Ferrer, vide Ignazio a Barcellona per la prima volta (inizio 1523) nella chiesa dei santi Giusto e Pastore, seduto fra i ragazzi, sui gradini dell’altare. Lo fissò attentamente a più riprese, ne notò la modestia e l’atteggiamento sicuro ed umile, mentre una voce intima, sempre più viva ed energica, le sussurrava: « Invitalo, invitalo! » . Lo volle a colazione a casa sua. Quel giorno doveva segnare l’inizio di relazioni spirituali molto intime, che durarono tutta la vita. Ignazio la informò dei suoi progetti. Era in attesa di un battello che lo portasse a Roma, per raggiungere di là la Terra Santa. La buona signora voleva distoglìerlo da una tale impresa, ben sapendo, tra l’altro, che a Roma si facevano pochi progressi nella vita spirituale. Ma non ci riuscì. Ottenne solo che, invece di quel misero battello su cui Iñigo aveva riservato il posto, prendesse una nave

Echi nella pioggia

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Wonderful Life

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CAUSE PRINCIPALI DI OSTACOLO ALLA LIBERAZIONE DAGLI INFLUSSI SATANICI

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Cause di impedimento alla liberazione LIBERACI DAL MALE http://esorcismi.altervista.org/cause-impedimento-ostacolo-liberazione-possessione.html Il tempo che ci vuole perché una persona possa liberarsi dagli  influssi e dai disturbi diabolici  può essere molto vario. Ci dice l’ esorcista  padre Amorth: “Mi è capitato il caso di una ragazza di 14 anni, colpita da pochi giorni, che sembrava furiosa: calciava, mordeva, graffiava. È bastato un solo quarto d’ora di esorcismo per liberarla completamente. (…) Ma i casi così sono rarissimi, oppure si verificano se l’intervento malefico è molto leggero”  (Gabriele Amorth,  Un esorcista racconta , Ed. Dehoniane, Bologna 2007, pag. 51 e 52). Partiamo col dire che tutto dipende dal permesso di Dio: farsi prendere dalla fretta per ottenere la liberazione, continuando a vivere nelle abitudini peccaminose di sempre, non porta a nessun risultato. L’esperienza degli esorcisti ci porta a credere che da quanto più tempo il Male è r