“Essere cristiani significa andare controcorrente rispetto alla mentalità di questo mondo”
Carissimi Fratelli e Sorelle!
Essere discepoli di Cristo è impegnativo ed esigente, come ricorda Gesù stesso nel brano evangelico dell’odierna domenica: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24). Rinnegare se stessi ed accettare la croce significa morire al proprio orgoglio e fidarsi totalmente di Dio, vivendo come Cristo nella totale dedizione al Padre e ai fratelli.
All’insegnamento di Gesù fa eco San Paolo che, scrivendo ai cristiani di Roma, li esorta a non conformarsi alla mentalità del mondo, ma ad offrire piuttosto tutta la loro esistenza in sacrificio vivente, santo e gradito a Dio. La sequela di Cristo comporta un itinerario segnato spesso da incomprensioni e sofferenze. Nessuno si faccia illusioni: oggi, come ieri, essere cristiani significa andare controcorrente rispetto alla mentalità di questo mondo, cercando non il proprio interesse e il plauso degli uomini, ma unicamente la volontà di Dio ed il vero bene del prossimo.
Questa radicale fedeltà a Cristo la vediamo risplendere nel martirio di san Giovanni Battista, di cui ricorre oggi la festa. Il precursore di Cristo scelse la via della coerenza, dando piena testimonianza all’Agnello di Dio, del quale aveva preparato la strada. E pagò con la morte questo suo amore per la verità, privo di ogni compromesso.
Sulle sue orme, tanti altri discepoli del Signore hanno confessato la fede con il sacrificio della loro esistenza. Pensiamo, in modo speciale, ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose ed ai laici che, nei regimi totalitari e anticristiani del nostro secolo, hanno offerto in silenzio la loro vita per amore di Cristo. Molti, in diverse parti del mondo, continuano a soffrire a causa del Vangelo anche ai nostri giorni. In occasione del Grande Giubileo del Duemila è doveroso ricordare i grandi testimoni della fede che, anche nel nostro tempo, hanno per essa sofferto e sono vissuti pienamente nella verità di Cristo. Preghiamo perché possiamo seguire il loro esempio, consapevoli che chi perderà la propria vita per il Vangelo, la troverà
Maria, Regina dei confessori della fede e dei martiri, ci aiuti ad essere forti dinanzi alle tribolazioni della vita, ed a viverle in unione con Cristo per la salvezza del mondo.
A Lei ricorriamo fiduciosi nei momenti della prova. Ed Ella, Vergine fedele, infonderà coraggio al nostro spirito e susciterà in noi un impegno sempre più generoso di evangelica fedeltà.
GIOVANNI PAOLO II ANGELUS Domenica, 29 agosto 1999
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