FATIMA E IL MISTERO DEL NOSTRO TEMPO.





“Il Segreto di Fatima. Salvati da una profezia.
Fatima 1917: Benedetto XV
Fatima 2010: Benedetto XVI, l’ultimo Papa?”

Benedetto XVI ci ha avvertiti: « Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa » (Fatima, 13 maggio 2010).
Questo libro è un appassionante itinerario che si snoda nei risvolti più misteriosi della storia moderna – dal maggio 1917 fino ad oggi – attraverso gli eventi religiosi e civili che hanno costellato il XX° secolo e che vengono letti alla luce del Segreto di Fatima: la situazione politica del Portogallo, l’incombente Rivoluzione in Russia, l’avvento del nazismo, la seconda guerra mondiale, la guerra fredda che culmina nella lugubre “cortina di ferro”, il muro di Berlino e la scossa profetica del Papa polacco. Il segreto di Fatima – salvati da una profezia racconta come l’ansia di penetrare nel recondito spazio del mistero abbia pervaso e al tempo stesso travagliato il popolo di Dio e contagiato il mondo intero. Da contraltare all’evolversi di questa profezia nel divenire della storia, ecco la prudenza della diplomazia e la curiosità morbosa allearsi per attenuare la forza propulsiva del messaggio di Fatima.
Perché tanta difficoltà ad afferrare la mano che il cielo ci tende?
La modernità per rendere liberi gli uomini ha preteso di cancellare Dio e la vita eterna dal loro orizzonte e ha trasformato il mondo in una prigione bas de plafond (Victor Hugo). In questo scenario desolante, ha trovato diritto di cittadinanza il più sottile dei mali la depressione, prima quasi ignorata. Camuffata nelle piaghe del benessere e dell’insoddisfazione, la depressione nasce dalla perdita della speranza cristiana e si traduce nell’incapacità di dare un senso compiuto alla vita che corre sola verso il nulla: sola, perché anche la solidarietà è figlia della speranza, che nasce dalla fede e fiorisce nella carità. Fatima è l’antidoto divino a tutti i nostri mali, che la Trinità offre con le mani della Regina del santo Rosario alla nostra libertà, perché solo una creatura libera può accettare o rifiutare l’Amore.
La “Signora vestita di bianco” ha mostrato nell’Inferno la deriva di una libertà senza grazia. L’inferno è la punizione che la creatura infligge a se stessa. « L’idea dell’inferno –osserva- Berdjaev non è legittimata né dal giudizio, né dal castigo di Dio, ma dalla libertà umana. Dio non può salvare l’uomo contro la sua volontà e non può forzarlo a entrare in Paradiso. L’uomo è libero di scegliere i tormenti fuori di Dio, piuttosto che la beatitudine in Dio. L’uomo ha, in qualche modo, diritto all’inferno: perché è libero ».
Possiamo reagire alla crisi che ci affligge, solo a patto di comprendere i fatti che l’hanno provocata e la visione ideologica che li ha ispirati e giustificati, dalla diffidenza razionalista verso i veggenti, alla fiducia eccessiva negli uffici diplomatici, alla crisi che succede al Concilio Vaticano II, alla più grave defezione di sacerdoti che la storia conosca, ai problemi dell’omosessualità e della pedofilia. Il compianto Giuseppe De Carli, autore con il Segretario di Stato vaticano card. Tarcisio Bertone del libro-intervista “L’ultima veggente di Fatima. I miei colloqui con suor Lucia” (Milano, 2007), commentò sorpreso: « Le pubblicazioni finora prodotte adombrano la crisi annunciata, questo studio la mostra ».

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