L'ORIGINE DEL MALE E LA CADUTA DI LUCIFERO; raccontate dall'angelo custode di Maria Valtorta

Foto: ***L'ORIGINE DEL MALE E LA CADUTA DI LUCIFERO;
raccontate dall'angelo custode di Maria Valtorta:***

La mistica è a letto, come al solito, e lavora d’ago mentre contempla mentalmente la figura di Gesù.
Azaria (l'angelo custode) interviene e le parla svelandole uno dei misteri, se non il mistero dei misteri, che avrebbe spiegato l’origine del Male con la caduta degli Angeli.

Egli esordisce spiegandole che Gesù, Verbo Incarnato, è il ‘Compendio’ di ciò che è la SS. Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo.

Gesù, in quanto ‘Compendio’, è la Perfezione di Dio Trinitario e, in quanto tale, è Amore.
Possono però apprezzare l’Amore assoluto solo coloro che posseggono amore.

Lucifero non era ‘tutto amore’.
In lui, creato libero, permaneva del compiacimento verso se stesso e questo fatto era già segno di vanità, di una punta di orgoglio che già di per se stesso é Disamore.
Egli non avrebbe potuto accettare di adorare un giorno Gesù Cristo ‘tutto Amore’.


“Lucifero, già insatanassato, (…) guerra mosse contro il Perfettissimo dicendo: “Tu sei? Io pure sono.
Ciò che Tu hai fatto, per me l'hai fatto.
Non c'è Dio. E se un Dio c'è, io sono.
Io mi adoro. Io ti aborro.
Io mi rifiuto di riconoscere chi non mi sa vincere per mio Signore.
Non mi dovevi creare così perfetto se non volevi rivali.
Ora io sono e ti sono contro.
Vincimi, se puoi. Ma non ti temo.
Io pure creerò; e per me tremerà il tuo Creato perché io lo scrollerò come brandello di nuvola presa dai venti, perché ti odio e voglio distruggere ciò che è Tuo per creare sulle rovine ciò che sarà mio.
Non conosco e non riconosco nessun'altra potenza all'infuori di me.
E non adoro più, non adoro più, non adoro più altro che me stesso”.
(Maria Valtorta, I Quaderni dal 1945 al 1950, 20 gennaio 1946, op. cit.)


Dio è Ordine – continua a spiegare Azaria – e nell’ordine ha creato gli Angeli, creature spiritualmente perfette ma libere, perché se non fossero state libere, ciò sarebbe stata una violazione dell’ordine ed essi non avrebbero avuto il merito - praticando l’amore – di godere della vita paradisiaca e dei benefici incommensurabili della vista di Dio.

Dio Padre lesse nel cuore della sua creatura angelica, Lucifero, come esso non avrebbe accettato di amare il Cristo e come – in quanto il Cristo sarebbe nato dall’Umanità che sarebbe stata creata da Dio – egli non avrebbe accettato di sottomettersi alla regalità di Cristo Re, non Uomo deificato ma Dio umanizzato.

Allora il Padre, in un gesto di Amore - anziché intimorire Lucifero – cercò con le buone di portarlo sulla retta strada, facendogli vedere in visione il Progetto creativo dell’Umanità (creazione di spiriti in carne umana destinati al Paradiso che avrebbero adorato il Cristo Glorificato) e le conseguenze della sua ribellione a tale Progetto.

Lucifero vide in anticipo la sua Tentazione in occasione del Peccato originale che avrebbe provocato la caduta degli uomini e reso quindi necessaria l’incarnazione del Verbo per redimerli con la successiva morte in Croce.

Lucifero, però, fraintese il tentativo dolce di Dio Padre per convincerlo all’Amore.
Lo scambiò per debolezza, sentì Dio come un suo pari, anzi si credette egli stesso Dio.
Rifiutò l’idea di adorare un giorno un Dio-umanizzato, come il Cristo risorto e asceso al Cielo, e sfidò Dio accusandolo di non volere rivali.

Lucifero – perfetto al massimo - avrebbe dimostrato a Dio di saper egli pure creare e di poter distruggere la Creazione di Dio costruendo su quelle rovine la ‘propria’ creazione.

‘Chi come Dio?!’, disse allora l’Arcangelo Michele.
E Lucifero con tutte le sue miriadi di schiere venne sconfitto e si ritrovò all’Inferno, dove non c’è Amore ma regna unicamente l’Odio.

Ecco, da qui – conclude Azaria – nacque il Male, ed è per questo che, iniziando dal Peccato originale, Lucifero, ormai divenuto Satana, cominciò a boicottare il Progetto creativo di Dio, quello di crearsi un popolo di figli che volessero essere suoi figli e che fossero pertanto destinati al Paradiso, per renderli invece - grazie al loro libero arbitrio – ‘figli suoi’, di Satana, destinati all’Inferno.

(Azaria)


La mistica è a letto, come al solito, e lavora d’ago mentre contempla mentalmente la figura di Gesù.
Azaria (l'angelo custode) interviene e le parla svelandole uno dei misteri, se non il mistero dei misteri, che avrebbe spiegato l’origine del Male con la caduta degli Angeli.

Egli esordisce spiegandole che Gesù, Verbo Incarnato, è il ‘Compendio’ di ciò che è la SS. Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo.

Gesù, in quanto ‘Compendio’, è la Perfezione di Dio Trinitario e, in quanto tale, è Amore.
Possono però apprezzare l’Amore assoluto solo coloro che posseggono amore.

Lucifero non era ‘tutto amore’.
In lui, creato libero, permaneva del compiacimento verso se stesso e questo fatto era già segno di vanità, di una punta di orgoglio che già di per se stesso é Disamore.
Egli non avrebbe potuto accettare di adorare un giorno Gesù Cristo ‘tutto Amore’.


“Lucifero, già insatanassato, (…) guerra mosse contro il Perfettissimo dicendo: “Tu sei? Io pure sono.
Ciò che Tu hai fatto, per me l'hai fatto.
Non c'è Dio. E se un Dio c'è, io sono.
Io mi adoro. Io ti aborro.
Io mi rifiuto di riconoscere chi non mi sa vincere per mio Signore.
Non mi dovevi creare così perfetto se non volevi rivali.
Ora io sono e ti sono contro.
Vincimi, se puoi. Ma non ti temo.
Io pure creerò; e per me tremerà il tuo Creato perché io lo scrollerò come brandello di nuvola presa dai venti, perché ti odio e voglio distruggere ciò che è Tuo per creare sulle rovine ciò che sarà mio.
Non conosco e non riconosco nessun'altra potenza all'infuori di me.
E non adoro più, non adoro più, non adoro più altro che me stesso”.
(Maria Valtorta, I Quaderni dal 1945 al 1950, 20 gennaio 1946, op. cit.)


Dio è Ordine – continua a spiegare Azaria – e nell’ordine ha creato gli Angeli, creature spiritualmente perfette ma libere, perché se non fossero state libere, ciò sarebbe stata una violazione dell’ordine ed essi non avrebbero avuto il merito - praticando l’amore – di godere della vita paradisiaca e dei benefici incommensurabili della vista di Dio.

Dio Padre lesse nel cuore della sua creatura angelica, Lucifero, come esso non avrebbe accettato di amare il Cristo e come – in quanto il Cristo sarebbe nato dall’Umanità che sarebbe stata creata da Dio – egli non avrebbe accettato di sottomettersi alla regalità di Cristo Re, non Uomo deificato ma Dio umanizzato.

Allora il Padre, in un gesto di Amore - anziché intimorire Lucifero – cercò con le buone di portarlo sulla retta strada, facendogli vedere in visione il Progetto creativo dell’Umanità (creazione di spiriti in carne umana destinati al Paradiso che avrebbero adorato il Cristo Glorificato) e le conseguenze della sua ribellione a tale Progetto.

Lucifero vide in anticipo la sua Tentazione in occasione del Peccato originale che avrebbe provocato la caduta degli uomini e reso quindi necessaria l’incarnazione del Verbo per redimerli con la successiva morte in Croce.

Lucifero, però, fraintese il tentativo dolce di Dio Padre per convincerlo all’Amore.
Lo scambiò per debolezza, sentì Dio come un suo pari, anzi si credette egli stesso Dio.
Rifiutò l’idea di adorare un giorno un Dio-umanizzato, come il Cristo risorto e asceso al Cielo, e sfidò Dio accusandolo di non volere rivali.

Lucifero – perfetto al massimo - avrebbe dimostrato a Dio di saper egli pure creare e di poter distruggere la Creazione di Dio costruendo su quelle rovine la ‘propria’ creazione.

‘Chi come Dio?!’, disse allora l’Arcangelo Michele.
E Lucifero con tutte le sue miriadi di schiere venne sconfitto e si ritrovò all’Inferno, dove non c’è Amore ma regna unicamente l’Odio.

Ecco, da qui – conclude Azaria – nacque il Male, ed è per questo che, iniziando dal Peccato originale, Lucifero, ormai divenuto Satana, cominciò a boicottare il Progetto creativo di Dio, quello di crearsi un popolo di figli che volessero essere suoi figli e che fossero pertanto destinati al Paradiso, per renderli invece - grazie al loro libero arbitrio – ‘figli suoi’, di Satana, destinati all’Inferno.

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