COSA E’ L’INDULGENZA PLENARIA



Decreto della Penitenzieria Apostolica

1 Viene concessa l'Indulgenza Plenaria a tutti e ai singoli fedeli, alle solite condi­zioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo l'intenzione del Sommo Pontefice, con l'a­nimo totalmente distaccato dall'affetto verso qualunque peccato), ogniqualvolta partecipino con attenzione e pietà a una sacra funzione o ad un pio esercizio svolti in onore del SS.mo Sacramento, solennemente esposto o conser­vato nel Tabernacolo.



2 È concessa inoltre, alle condizioni sopra ricordate, l'Indulgenza Plenaria al Clero» ai membri degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica e agli altri fedeli tenuti per legge alla recita della Liturgia delle Ore, nonché a quelli che sono soliti dire l'Ufficio Divino per pura devozione, ogniqualvolta, a conclusione della giornata, recitino davanti al Signore presente nel taber­nacolo, o in comune o privatamente, il Vespro e la Compieta.



3 I fedeli, che, impediti per malattia o altre giuste cause di poter visitare il SS.mo Sacramento dell'Eucaristia in una chiesa o oratorio, potranno conseguire l'Indulgenza Plenaria in casa propria o dovunque sì trovino a motivo dell'impedi­mento se, con totale riprovazione d' ogni pec­cato, come è stato detto sopra, e con l'inten­zione di osservare, non appena sarà possibile, le tre consuete condizioni, compiranno spiri­tualmente con il desiderio del cuore la visita, in spirito di fede, nella reale presenza di Gesù Cristo nel Sacramento dell'Altare, e recite­ ranno il Padre Nostro e il Credo, aggiun­gendo una pia invocazione a Gesù Sacramen­tato (p.e. "Sia lodato e ringraziato ogni momento il SS.mo Sacramento").



4 Se non potessero fare neppure questo, otterranno l'Indulgenza Plenaria, se si uniranno con desiderio interiore a coloro che praticano nel modo ordinario l'o­pera prescritta per l'Indulgenza e offriranno a Dio Misericordioso le infermità e i disagi della loro vita, avendo anch'essi il proposito di adempiere non appena possibile le tre solite condizioni.



5 I sacerdoti che svolgono ministero pastorale, soprattutto i parroci infor­mino nel modo più conveniente i loro fedeli di questa salutare disposizione della Chiesa, si prestino con animo pronto e gene­roso ad ascoltare le loro confessioni, e, nei giorni da determinarsi per l'utilità dei fedeli, guidino in modo solenne pubbliche recite di preghiere a Gesù Sacramentato.

Infine, nell'impartire la catechesi esortino i fedeli a dare spesso aperte testimonianze di fede e di venerazione verso il SS.mo Sacra­mento.



Roma, dalla sede della Penitenzieria Aposto­lica, il 25 dicembre 2004, nella solennità del Natale del Signore Nostro Gesù Cristo.



Giacomo Francesco

Cardinale Stafford

Penitenziere Maggiore



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