Io e LUi - Diario di Gabrielle Bossis
1941 28 novembre – Mentre mi preparavo all’Ora santa.
«Prima del tuo colloquio con me, fatti presentare da mia Madre, da San Giuseppe e dai tuoi angeli, come da una corte che mi onorerà e colmerà le tue mancanze. Un fanciullo non entra da solo nel salone: alcuni adulti lo attorniano e parlano per lui. E io, io chiedo che lo si lasci venire a me. Tutte le anime sono i miei fanciulli. Credi che li sgridi? No, li accarezzo sempre per accrescere la loro fiducia (tu lo sai, tu che sei colma della mia dolcezza). L’amo tanto, questa confidenza dei miei bambini, e il loro sguardo diretto. Oh! Riponi in me tutto quello che è tuo, i tuoi desideri, anche i più irrealizzabili. Fra le mie mani, tutto è semplice. Ho chiesto la tua fiducia fino al miracolo. Allora comincerò a essere soddisfatto. Avresti mai pensato che ti avrei salvata fino al punto di subire una atroce Passione e una morte ignominiosa? Avresti mai pensato che avrei inventato un Sacramento come l’Eucaristia? Per vivere fra voi e nutrirvi? Avresti mai pensato al perdono delle colpe più grandi dopo una semplice confessione e il pentimento? Questo supera la tua concezione della bontà. E ora, non posso fare grandi cose per voi? Il mio potere è forse diminuito? Oh! che ogni anima si avvicini, mi esponga i suoi bisogni, mi mostri tutte le sue debolezze e desideri ardentemente da me la sua guarigione. Chiedi l’amore. Chiedi la santità. Ricorda quei due apostoli che hanno osato chiedermi di sedersi uno alla mia destra, l’altro alla mia sinistra nel mio Regno: che cosa non si aspettavano da me! Anche tu, attendi tutto da me. Sarà una prova del tuo amore, essa ornerà il mio cuore. Chiedi la santità. Chiedimela ogni giorno. Mettici tutte le tue cure: siate santi, come mio Padre ed io siamo santi. Entra in me e io ti porterò. Da sola cosa potresti fare, mia povera bambina!… Ma tu hai il mio amore. Prendilo. Facendo un tutt’uno con Me, la tua forza è sovrumana. Sei pronta ad amarmi? Sei pronta a sperare?».
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