SAN GIUSEPPE
San Giuseppe non era indispensabile, come invece Maria, per la nascita di Dio fra gli uomini, ma lo era per la nascita di Dio in una famiglia umana. Perché una famiglia deve avere un capofamiglia, e Giuseppe, anche se infinitamente inferiore al suo figlio adottivo in dignità e alla sua sposa in santità, era il vero "capo" della Santa Famiglia. Dio stesso l'ha riconosciuto come capofamiglia: fu a lui che inviò l'angelo per avvertire la Santa Famiglia di fuggire in Egitto e, più tardi, di tornare in Palestina. Quando Giuseppe comandò, Gesù e Maria obbedirono. Il Figlio di Dio e la Regina del cielo gli furono sottomessi.
Se la gerarchia in santità e in dignità era: Gesù, Maria e, infine, Giuseppe, in autorità era all'opposto: Giuseppe, Maria e, infine, Gesù.
Ma il suo rapporto con Gesù non era soltanto un rapporto di autorità: era anche un rapporto d'amore e di affetto familiare profondo. Non possiamo infatti dubitare che Gesù amasse, con tutto l'ardore del suo Sacro Cuore, colui che il Padre Eterno aveva designato perché fosse suo padre sulla terra. Maria, da parte sua, era piena di amore coniugale nei confronti di colui che lo Spirito Santo aveva scelto perché fosse suo sposo e protettore. Più tardi Gesù avrebbe detto ai Giudei che molti profeti e re avevano desiderato poterlo vedere ed ascoltare, ma non avevano vissuto abbastanza per vedere esaudita la loro speranza.
A Giuseppe invece fu concesso non solo di vedere e di ascoltare il Figlio unigenito di Dio, ma anche di tenerlo fra le braccia (molte statue lo ritraggono in questo atteggiamento), di tenerlo per mano, di sentire il suo abbraccio affettuoso, di insegnargli a camminare e a parlare, di avviarlo al suo mestiere di falegname e di essere a parte delle sue confidenze mentre, per anni, lavoravano insieme fianco a fianco.
Possiamo affermare che, in tutta la lunga storia dell'umanità, nessuna creatura, eccetto Maria, fu mai ammessa ad un'intimità così stretta con Dio.
Mons. LAWRENCE MCREAVY
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