Ascensione del Signore Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo


Il Signore è asceso ai cieli per mandare il Paraclito nel mondo. I cieli hanno preparato il suo trono, le nubi il carro su cui salire; stupiscono gli angeli vedendo un uomo al di sopra di loro. Il Padre riceve colui che dall’eternità, nel suo seno dimora. Lo Spirito santo ordina a tutti i suoi angeli: alzate, principi, le vostre porte. Genti tutte, battete le mani, perché Cristo è salito dove era prima.


Contemplando le tue esaltazione sui monti santi, o Cristo, irradiazione della gloria del Padre, noi cantiamo la luminosa figura del tuo volto, adoriamo i tuoi patimenti, onoriamo la tua risurrezione, glorificando la tua gloriosa ascensione.

Tu che, senza separarti dal seno paterno, o dolcissimo Gesù, hai vissuto sulla terra come uomo, oggi dal Monte degli Ulivi sei asceso nella gloria: e risollevando, compassionevole, la nostra natura caduta, l’hai fatta sedere con te accanto al Padre. Per questo le celesti schiere degli incorporei, sbigottite per il prodigio, estatiche stupivano e, prese da timore, magnificavano il tuo amore per gli uomini. Con loro anche noi, quaggiù sulla terra, glorificando la tua discesa fra noi e la tua dipartita da noi con l’ascensione, supplici diciamo: O tu che con la tua ascensione hai colmato di gioia infinita i discepoli e la Madre di Dio che ti ha partorito, per le loro preghiere concedi anche a noi la gioia dei tuoi eletti, nella tua grande misericordia.


Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore.


Passate, passate per le porte, sgombrate la via al popolo, spianate, spianate la strada, liberatela dalle pietre, innalzate un vessillo per i popoli. Ecco ciò che il Signore fa sentire all’estremità della terra: «Dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, ha con sé la sua mercede, la sua ricompensa è davanti a lui. Li chiameranno popolo santo, redenti del Signore. E tu sarai chiamata Ricercata, Città non abbandonata». Chi è costui che viene da Edom, da Bozra con le vesti tinte di rosso? Costui, splendido nella sua veste, che avanza nella pienezza della sua forza? - «Io, che parlo con giustizia, sono grande nel soccorrere». - Perché rossa è la tua veste e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel tino? - «Nel tino ho pigiato da solo e del mio popolo nessuno era con me. Li ho pigiati con sdegno, li ho calpestati con ira. Il loro sangue è sprizzato sulle mie vesti e mi sono macchiato tutti gli abiti, Voglio ricordare i benefici del Signore, le glorie del Signore, quanto egli ha fatto per noi. Egli è grande in bontà per la casa di Israele. Egli ci trattò secondo il suo amore, secondo la grandezza della sua misericordia. Disse: «Certo, essi sono il mio popolo, figli che non deluderanno» e fu per loro un salvatore in tutte le angosce. Non un inviato né un angelo, ma egli stesso li ha salvati; con amore e compassione egli li ha riscattati; li ha sollevati e portati su di sé, in tutti i giorni del passato.


Ecco, viene un giorno per il Signore. In quel giorno i suoi piedi si poseranno sopra il monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme verso oriente, e il monte degli Ulivi si fenderà in due, da oriente a occidente, formando una valle molto profonda; una metà del monte si ritirerà verso settentrione e l’altra verso mezzogiorno. In quel giorno acque vive sgorgheranno da Gerusalemme e scenderanno parte verso il mare orientale, parte verso il Mar Mediterraneo, sempre, estate e inverno. Il Signore sarà re di tutta la terra e ci sarà il Signore soltanto, e soltanto il suo nome. Tutto il paese si trasformerà in pianura da Gàbaa fino a Rimmòn nel Negheb; Gerusalemme si eleverà e sarà abitata nel luogo dov’è, dalla porta di Beniamino fino al posto della prima porta, cioè fino alla porta dell’Angolo, e dalla torre di Cananeèl fino ai torchi del re. Ivi abiteranno: non vi sarà più sterminio e Gerusalemme se ne starà tranquilla e sicura.

Ora che sei asceso ai cieli dai quali eri disceso, non lasciarci orfani, Signore: venga il tuo Spirito a portare pace al mondo. Signore, tu hai rinnovato in te stesso la natura umana decaduta in Adamo nel più profondo della terra; oggi l’hai elevata al di sopra dei principati e delle potenze celesti; avendola amata, tu l’hai fatta sedere con te, per compassione l’hai unita alla tua sorte, hai condiviso le sue sofferenze in questa unione, e l’hai glorificata, tu l’Impassibile, per la tua passione; ma le potenze incorporee si dicevano: chi è dunque quest’uomo risplendente? Non è solamente uomo, ma è Uomo e Dio, poiché possiede aspetti di entrambi. Signore, compiuto nella tua bontà il mistero nascosto da secoli e generazioni, sei andato con i tuoi discepoli al Monte degli Ulivi, insieme a colei che ha partorito te, Creatore e Artefice dell’universo: bisognava infatti che godesse di immensa gioia per la glorificazione della tua carne, colei che più di tutti come Maria aveva sofferto nella tua passione. Sei stato partorito come tu hai voluto; ti sei manifestato come avevi stabilito, hai patito nella carne, o Dio nostro; sei risorto dai morti e hai calpestato la morte; sei asceso nella gloria, tu che tutto riempi, e ci hai mandato lo Spirito divino affinché celebriamo e glorifichiamo la tua divinità. Mentre tu ascendevi, o Cristo, dal Monte degli Ulivi, le schiere celesti che ti vedevano si dicevano l’una all’altra: Chi è costui? E rispondevano: è il forte, il potente, il potente in battaglia; costui è veramente il Re della gloria. Ma perché sono rossi i suoi vestiti? Viene da Bosor, cioè dalla carne. Sei asceso nella gloria dal Monte degli Ulivi, o Cristo Dio, sotto gli occhi dei tuoi discepoli, e ti sei assiso alla destra del Padre, tu che riempi l’universo con la tua divinità: e hai mandato loro lo Spirito Santo per illuminare, confermare e santificare le nostre anime. È asceso Dio tra le acclamazioni, il Signore, al suono della tromba, per risollevare l’immagine caduta di Adamo e inviare lo Spirito Paraclito a santificazione delle nostre anime.

Sollevate le porte celesti: ecco è giunto il Cristo, Re e Signore, rivestito di corpo terrestre. Dopo aver cercato Adamo che si era smarrito per l’inganno del serpente, o Cristo, di lui rivestito sei asceso al cielo e ti sei assiso alla destra del Padre, partecipe del suo trono. Fa festa e canta la terra, e anche il cielo esulta, perché oggi ascende ai cieli l’artefice del creato, che per suo volere ha manifestamente unito realtà separate.

Cantiamo, popoli tutti, un canto di vittoria al Cristo che ascende glorioso sulle spalle dei cherubini, e con lui fa sedere anche noi alla destra del Padre. I cori degli angeli sbigottivano vedendo nell’alto dei cieli con la carne il Cristo mediatore tra Dio e gli uomini. Cantiamo tutti al Dio che è apparso sul monte Sinai e ha dato la Legge al veggente Mosè, e che dal monte degli Ulivi ascende nella carne, perché si è reso glorioso.

Le schiere degli angeli, o Salvatore, vedendo la natura mortale ascendere unita a te, ti celebravano incessantemente, piene di stupore. Hai risollevato, o Cristo, la natura umana caduta nella corruzione, l’hai portata in alto con la tua ascensione, e insieme a te ci hai glorificati.
Sei asceso nella gloria, o Re degli angeli, per inviarci il Paraclito da presso il Padre.

Celebrate colui che con la sua discesa ha abbattuto l’avversario, e con la sua ascensione ha innalzato l’uomo.Vedendo nelle altezze dei cieli la tua carne deificata, o Cristo, gli angeli si facevano cenno l’un l’altro dicendo: veramente costui è il nostro Dio. Sei disceso fino alle estremità della terra per salvare l’uomo, e con la tua ascensione lo hai portato in alto.


Commenti

Post popolari in questo blog

PREGHIERA DI LIBERAZIONE

E’ la notte dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Recita questa grande preghiera di guarigione e liberazione

SONO DANNATA!