Giubileo,riscoprire le indulgenze. Strumento di misericordia
“Desidero che l’indulgenza giubilare giunga per ognuno come genuina esperienza della Misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro con il volto del Padre che accoglie e perdona”. Scrive così, Papa Francesco, nella lettera con la quale “si concede l’indulgenza in occasione del giubileo straordinario della misericordia".
Ma cosa è un’indulgenza? Qual è il suo effetto? Don Giulio Maspero, teologo, docente alla Pontificia Università della Santa Croce, risponde così: "Quando noi commettiamo un peccato offendiamo Dio. E Dio, per poterci perdonare, ha bisogno della nostra confessione, della nostra richiesta di perdono. E quando ci si confessa e Dio ci perdona, l’errore viene diciamo così cancellato ma non la pena temporale che si dovrà scontare in purgatorio.Ecco, l’indulgenza cancella anche questa pena temporale. E’ un mezzo di misericordia e speranza”.
Don Maspero ricorda che “per lucrarla, acquistarla, occorre la confessione sacramentale, la comunione eucaristica, pregare per le intenzioni del Papa, compiere alcune opere buone annesse all’indulgenza”. Nello specifico, in occasione di questo giubileo straordinario, come ricorda anche Papa Francesco, “i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni cattedrale o nelle Chiese stabilite dal vescovo diocesano, e nelle quattro basiliche papali a Roma, come segno del desiderio di profonda conversione”.
“Il motivo di sottofondo di tutto questo – ci tiene a precisare mons. Masciarelli, preside dell’Istituto Teologico abruzzese-molisano- è il perdono. Il perdono non è una delle cose che noi dobbiamo praticare. Dovrebbe essere un qualcosa di più: un principio. Anzi, dovrebbe essere il principio d’onore del cristiano. Che non dovrebbe essere mai tradito. Le indulgenze stanno a significare proprio questo: amore, misericordia, compassione. E perdono”.
(Federico Piana)
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