OGGI SAN CAMILLO - IL SANTO DEI SOFFERENTI


 


Arroccato su di un aspro colle a pochi chilometri da Chieti, il piccolo paese di Bucchianico è conosciuto per avere dato i natali ad una personalità religiosa molto importante: San Camillo de Lellis, eletto a patrono dei malati, degli operatori sanitari e dei luoghi di cura. Peraltro Bucchianico custodisce il Santuario del santo, meta continua di pellegrini provenienti da tutta Italia. Camillo de Lellis fu proclamato beato nel 1742 e canonizzato quattro anni più tardi da papa Benedetto XIV. Nel 1964 fu proclamato da Paolo VI protettore dell'Abruzzo insieme a San Gabriele dell'Addolorata.

Camillo de Lellis, al cui nome sono dedicati numerosi ospedali d'Italia, per esempio il "San Camillo" di Roma, nacque nel paesino abruzzese nel maggio 1550 da una madre già avanti negli anni e da un padre dedito al mestiere delle armi. Rimasto orfano di madre ancora adolescente, Camillo seguì il padre nelle campagne militari conducendo una vita pressoché dissoluta di sperperi e di giochi d'azzardo, che lo condusse presto ad una estrema indigenza. Costretto a chiedere l'elemosina per vivere, riuscì finalmente ad entrare come umile lavorante domestico nel convento dei frati Cappuccini di San Giovanni Rotondo. Qui, poco dopo, fu toccato dalla grazia del Signore che lo spinse a condurre la vita di frate. Tuttavia la recrudescenza di una piaga al piede destro, conseguenza di una brutta ferita ricevuta in uno scontro armato, costrinse Camillo a riparare presso l'ospedale di San Giovanni degli Incurabili di Roma.

Di animo buono e generoso, Camillo si prese cura dei ricoverati come lui, poi maturò la volontà di "…istituire una compagnia d'homini pij et da bene che non per mercede ma volontariamente per amor d'Iddio servissero li malati con carità et amorevolezza sì come sogliono fare le madri verso li propri figliuolj infermi… "

La sua attività costituì l'inizio di una rinnovata fortuna delle istituzioni ecclesiastiche benefiche romane.
A Camillo si unirono molti altri uomini volenterosi, ed insieme iniziarono ad officiare in una cappella votiva all'interno dell'oratorio dell'ospedale. Il tempietto conteneva l'immagine di un crocefisso una figura che, secondo le cronache agiografiche, avrebbe miracolosamente parlato più volte a Camillo, incitandolo a proseguire l'opera meritoria intrapresa tra tante difficoltà. Soltanto nel 1584 Camillo fu ordinato sacerdote. Da allora si trasferì insieme ai suoi seguaci nel convento romano di Santa Maria Maddalena, dove rimase fino alla morte avvenuta nel luglio 1614.

Papa Sisto V aveva già ratificato la regola dei "Ministri Camilliani". Sorse un ordine ospedaliero che da oltre cinquecento anni continua ad assistere ed a curare malati, fedele all'esempio di San Camillo de Lellis.

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