“La Croce di Cristo, da Nazareth al Golgota”
“La Croce di Cristo, da Nazareth al Golgota”
Meditazione del Can. don Paolo Bonaccia
(1838-1894)
L’intera vita di Cristo
fu immolazione infinita
sull’altare della giustizia del Padre
per la Redenzione del genere umano.
Non appena è concepito a Nazareth,
dal chiostro verginale di Maria Egli esclama:
"Io sono la grande Ostia,
perciò ho assunto un corpo atto a patire…".
Gesù comincia da allora il suo cammino mortale,
cammino di sofferenze infinite…
A Betlemme, poi, Egli non soffre
come un neonato comune,
che non comprende ancora di patire,
ma come Colui che tutto intende perfettamente,
perché già in possesso dell’intera ragione…
Da Betlemme, quindi, fugge in Egitto:
ecco una nuova messe di patimenti
nella fuga, nel viaggio,
nella dimora in terra straniera.
Quale amaro spettacolo: Egli, Verità eterna,
fra le statue di divinità pagane bugiarde!
Gesù torna, infine, dall’Egitto a Nazareth
e qui gode un po’ di pace,
ma una pace amarissima,
perché contristata dalla triste prospettiva del futuro.
La visione del Calvario
gli si pone sempre innanzi…
Lo specchio dell’ingratitudine umana,
che si estende di generazione in generazione,
muove continui assalti al suo Cuore;
sovente piange sull’inutilità
della sua sofferenza per molti,
sospira per l’accecamento
e la durezza di tanti popoli…
Quante volte il suo Cuore
avrà percepito le nostre empietà!
E le spine che lo circondano,
che altro sono, se non questo?
… Anima cristiana,
tu sei chiamata a seguire da vicino
l’Uomo-Dio coronato di spine.
Il nostro patire, infatti, ci avvicina a Lui
che, posposta ogni gioia,
scelse la mortificazione.
Nel mondo, invece, si soffre con ira,
rancore, rabbia;
spesso la sofferenza diviene disperata
poiché non si sa
o non si vuole soffrire con Cristo.
Mistero della Croce, quanti pochi ti comprendono!
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