Dal Diario di Santa Gemma Galgani

“Stasera l’Angelo custode, mentre dicevo le orazioni, mi si è avvicinato, e battendomi sopra una spalla mi ha detto: “Gemma, come mai tanta svogliatezza per la preghiera? A Gesù dispiace”. No, ho risposto, non è svogliatezza: sono due giorni che non mi sento bene. Ha soggiunto: “Fai il tuo dovere con intensità, e vedrai che Gesù ti amerà ancora di più …” . Mi raccomandai che andasse da Gesù a dirgli se gli permetteva di passare la notte insieme con me. Sparì subito . . .
Avuto il permesso, ritornò e mi domandò: “Quanto tempo è che non hai pregato per le Anime del Purgatorio? O figlia mia, ci pensi così poco …! Era dalla mattina che non avevo pregato per loro. Avrebbe avuto piacere – disse – che ogni cosetta che soffro, la regalassi alle Anime del Purgatorio (…) “Sì, sì, figlia mia: ogni più piccolo patimento le solleva”. Gli promisi allora che da quel momento ogni cosa avrei offerto per esse (…) Mi ha lasciato dormire. Stamattina, quando mi sono svegliata, era ancora presso di me; mi ha benedetto ed è andato via”
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