Santa Giovanna d’Arco modello per i cattolici impegnati in politica
La saggezza, nella sua forma proverbiale, ci insegna che «acqua passata non macina mulino». Lungi l’intento di disconoscere la sua ineccepibile funzione guida nella vicenda umana o il proposito di dubitare della lucentezza delle sue perle, ma l’arguzia, a volte, ci permette di apprezzarne meglio il suo valore, coniugando la memoria storica con il quotidiano.
Senza alterarne il senso.
Soprattutto se il mulino è quello della politica e l’acqua è quella della santità.
Politica e santità, dunque: un binomio che per ogni cristiano non può essere scisso.
Sia esso elettore o eletto, che appartenga a qualsivoglia espressione partitica, non si può porlo in secondo piano o invocarlo per un utilizzo strumentale o, peggio, ignorarlo.
Anzi: è da tenere in doverosa considerazione, per onorare la propria identità religiosa e comprovare la propria fede. Ponendosi al servizio di chi ha riposto in lui fiducia e di tutti coloro i quali rappresenta.
Facendo tesoro dell'esempio offerto da chi, in un passato più o meno recente, ha testimoniato
la Verità di Cristo in maniera eroica.
Non in quanto persona consacrata - appartenente ad un Istituto religioso o vivendo il sacerdozio diocesano -, bensì nella condizione laicale. Tra i tanti degni di citazione, è lo stesso Benedetto XVI che, nell’udienza generale del 26 gennaio 2011, ha indicato l’esempio di Santa Giovanna d'Arco, la pulzella d'Orleans.
Pur essendo storicamente datato, il suo esempio si rivela straordinariamente attuale.
Ma - è il caso di domandarsi - quale alta lezione può impartire una giovinetta d'oltremanica, analfabeta, a tutti i cattolici politici del nostro tempo, muniti, al contrario, di un livello d'istruzione ovviamente più elevato? È lo stesso Santo Padre che ne dà una risposta, chiara e illuminante nella sua evidentissima semplicità, vedendo il suo eroismo alla luce del Risorto: «Gesù è contemplato da Giovanna come il “Re del Cielo e della Terra” - afferma - Così, sul suo
stendardo, Giovanna fece dipingere l’immagine di “Nostro Signore che tiene il mondo: icona della sua missione politica». E prosegue evidenziando lo slancio caritatevole profuso per la costruzione della pace in un’Europa ormai dissanguata da continui e interminabili conflitti bellici, come la “Guerra dei cent’anni”.
«La liberazione del suo popolo - continua il Papa - è un’opera di giustizia umana, che Giovanna compie nella carità, per amore di Gesù. Il suo è un bell’esempio di santità per i laici impegnati nella vita politica, soprattutto nelle situazioni più difficili. La fede è la luce che guida ogni scelta». È una lezione, questa di Giovanna d’Arco, che travalica lo spazio e il tempo; che s’impone in ogni luogo e in qualsiasi periodo; che vale ovunque e sempre.
Senza dubbio, lo scenario sociale è profondamente cambiato; così come la geopolitica del vecchio continente ha assunto una conformazione nuova e segnata da una ormai longeva pacificità tra gli stati (un discorso a parte meritano le relazioni interetniche, nell'area balcanica). Tuttavia, se non spirano venti di guerra, soffiano le correnti di una crisi globale che si riversa non soltanto sul piano economico, ma anche su quello dei valori posti a fondamento dell'esistenza dell'uomo. Si pensi, come, ad esempio, la sacralità della vita umana, la dignità della persona e la comunione tra i popoli, sono oggetto di violenti attacchi ed abusi, più o meno evidenti, più o meno dichiarati. Allora, ecco che l’acqua testimoniale di una vita vissuta al servizio della politica, in fedeltà al Vangelo, come quella di Giovanna d'Arco si rivela di una freschezza imponente e di una fecondità ineccepibile. È vero che quest’acqua ha già dato frutto a suo tempo; ma è altrettanto vero che può azionare il mulino della politica, le cui macine dovrebbero
schiacciare i chicchi della carità divina e dell’amore incondizionato. Basta volerlo. Come Giovanna lo ha voluto. Che ogni cattolico politico, dunque, innaffi il ricordo di tutti quei santi che, come Giovanna, si sono fatti seminatori di bene e di giustizia nel «campo» della politica.
SALVATORE LA ROSAdocente nell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum
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