LA BEATA SUOR MARIA SERAFINA E LE SORTI DI LUTERO



Il 31 ottobre 1517 Martin Lutero (1483-1546) appese le sue “95 tesi” sul portone della Chiesa di Wittenberg, in Germania. Quello fu il punto di non ritorno in cui il monaco eretico spaccò in due la Chiesa e la stessa Europa cristiana.

Le comunità ecclesiali luterani tedesche hanno già cominciato, ovviamente, i preparativi per celebrare il 500° anniversario, nel 2017, di questo sciagurato episodio della storia del cristianesimo. Il papa, alcuni cardinali e alcuni vescovi sono stati invitati a tale commemorazione. Benedetto XVI ha gentilmente rifiutato l’invito. Sicuramente anche il suo successore farà la stessa scelta.

Noi cattolici non possiamo celebrare un peccato! Senza contare che del luteranesimo non è rimasto nulla: salvo delle pastoresse (quasi sempre liberal e lesbiche) senza gregge, quasi sempre del tutto secolarizzate.

Questo fatto però mi ha fatto ricordare un’altra grande celebrazione commemorativa fatta dai luterani, in cui, suo malgrado, fu protagonista anche la beata Suor Maria Serafina Micheli (1849-1911).
Nel 1883 Suor Maria Serafina si trovava a passare per Eisleben, nell’allora Sassonia, città natale di Martin Lutero. Si festeggiava, proprio in quel giorno, il quarto centenario della nascita di Lutero (10 novembre 1483). Le strade erano affollate, i balconi imbandierati. Tra le numerose autorità presenti si aspettava, da un momento all’altro, anche l’arrivo dell’imperatore Guglielmo I, che avrebbe presieduto alle solenni celebrazioni.

La futura Beata, pur notando il grande trambusto, non era interessata a sapere il perché di quella festosa celebrazione. Il suo unico intento era quello di cercare una chiesa per poter fare una visita a Gesù Sacramentato. Dopo aver camminato per diverso tempo, finalmente, ne trovò una, ma le porte erano chiuse. Si inginocchiò ugualmente sui gradini d’accesso, per recitare le sue orazioni. Non si era accorta, però, che non era una chiesa cattolica, ma protestante. Mentre pregava, comparve il suo angelo custode, che le disse: «Alzati e vattene, perché questo è un tempio protestante».

L’Angelo soggiunse: «Io voglio farti vedere il luogo dove Martin Lutero è condannato e la pena che subisce in castigo del suo orgoglio». Dopo queste parole, Suor Maria Serafina vide un’orribile voragine di fuoco, in cui venivano crudelmente tormentate un incalcolabile numero di anime. Nel fondo di questa voragine v’era un uomo, Martin Lutero, che si distingueva dagli altri: era circondato da demoni che lo costringevano a stare in ginocchio e tutti, muniti di martelli, si sforzavano, ma invano, di conficcargli nella testa un grosso chiodo.

La beata Suor Maria pensava: «Se il popolo in festa vedesse questa scena drammatica, certamente non tributerebbe onori, ricordi, commemorazioni e festeggiamenti per un tale personaggio».

Nel 2017 ricorrerà il 100° anniversario delle apparizioni mariane a Fatima. La Chiesa cattolica celebrerà questa ricorrenza
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