Sempre più giovani parlano col diavolo attraverso musica e serie tv

 



Padova, l’esorcista: «Sempre più giovani parlano col diavolo attraverso musica e serie tv»
Padre Mario Mingardi, esorcista diocesano presso la Basilica di Sant’Antonio: «Il fenomeno è molto più diffuso di quanto possiamo credere»
«Sempre più giovani parlano con il diavolo» e lo fanno attraverso «musica, serie tv, film, cartoni animati, manga, anime e internet». Per spiegare i problemi degli adolescenti di oggi, Padre Mario Mingardi, esorcista diocesano presso la Basilica di Sant’Antonio a Padova, non ha scelto toni cauti, né rassicuranti. Ma nel discorso tenuto a settembre durante il seminario dell’Associazione internazionale esorcisti, a Roma, ha lanciato un messaggio che suona come un vero e proprio allarme. Lo smarrimento valoriale dei ragazzi, unito agli input trovati in rete, sarebbe il terreno in cui si annidano messaggi sbagliati e si fa più concreto il rischio di avvicinamento a sette, occultismo o addirittura satanismo.

Rapporto con Satana
«Dall’esperienza possiamo dire che il 90% dei ragazzi - non solo quelli accolti (nella Domus Familiae Padre Daniele, ndr) - hanno un rapporto quasi diretto con Satana: lo interpellano, ci dialogano (internet è luogo privilegiato per imparare le arti divinatorie, vari riti e i patti) perché dà risposte immediate al loro dolore, ai loro problemi, ai loro desideri, e li accontenta. Non sono consapevoli del pericolo e del conto da pagare: principalmente uno stato di depressione cronica», le parole contenute nell’intervento del frate minore.
«Come Fortnite»
Parole con cui Padre Mingardi, esorcista che da anni aiuta i giovani a liberarsi dal «maligno», ha spiegato il fenomeno incontrato nelle attività che lo vedono a contatto con gli adolescenti. In particolare, tra quelli che segue all’interno della casa famiglia “Domus Familiae Padre Daniele” di Sarmeola (Padova), realtà di supporto alle famiglie nell’educazione di ragazzi che si sono avvicinati al mondo delle droghe, dell’alcool e delle dipendenze. Nel parlare dei «frequenti incontri ravvicinati» tra i giovani e Satana, il frate minore si riferisce all’emulazione, da parte dei ragazzi, di messaggi sbagliati contenuti «nella musica, in serie tv, film, cartoni animati, manga, anime, sui social». Contenuti che attraversano la quotidianità di bambini e adolescenti, e che “non sono mai neutri”, spiega ora per chiarire i passaggi del suo intervento. Cita “serie tv come Squid Game”, il gioco che simula la morte, o videogiochi «come Fortnite». «Creano una mentalità di violenza inaudita» e «alcuni sono persino stati emulati dai ragazzini a scuola, anche in Veneto», ricorda Padre Mingardi.

«Colore nero, sangue, violenze»
«Il colore nero, il sangue, l’orrore e le violenze, i messaggi che invitano all’uso di sostanze, al suicidio, all’autolesionismo»: in tutti questi dettagli, di cui i ragazzi caricano l’immaginario, il don ravvisa «l’instaurazione di un rapporto diretto col maligno». «Chiunque, mettendosi a leggere le canzoni che ascoltano i giovani d’oggi, guardando le copertine o i titoli di certe serie tv, può rendersi conto del fatto che il fenomeno è molto più diffuso di quanto possiamo credere, soprattutto tra i bambini delle elementari». Ma sui numeri di questo fenomeno e su casi specifici incontrati nel corso della sua attività preferisce non fornire ulteriori dettagli. L’intervento tenuto a Roma «non vuole essere un’invettiva contro i social e la televisione», assicura l’esorcista. È piuttosto un richiamo alla responsabilità rivolto agli adulti, affinché ascoltino i ragazzi e prestino attenzione ai contenuti di cui si circondano. “Compito degli adulti è indicare maestri, valori e significati”, conclude.

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