I SANTI

I santi sono l’immagine viva dell’amore di Dio. La loro grandezza è nascosta nel loro spirito. Dio irrompe nell’anima dei santi con la pienezza della sua grazia e vi stampa un’orma più vasta. Tutti i santi sono grandi, ma ognuno ha il suo carisma, come ogni fiore ha il suo profumo.
Dio manifesta nei santi la sua presenza e il suo volto. Essi, sebbene partecipi della natura umana, sono tuttavia un riflesso dell’immagine di Cristo (cf 2 Cor 3, 18).
I santi, dovunque passano, lasciano qualcosa di Dio. Essi solo lasciano tracce; gli altri fanno rumore, ma non lasciano nessun segno del loro passaggio.
Non tutti i santi hanno cominciato bene, ma tutti hanno finito bene. Non c’è santo senza passato, comenon c’è peccatore senza futuro.
Dio costruisce l’edificio della santità con la loro stessa natura.
La grazia perfeziona la natura, non la sopprime.
I santi sono i più grandi testimoni di Dio. Quanti, dopo avere avvicinato un di essi, hanno dovuto confessare: «ho visto Dio in un uomo».
Come la deformità dell’anima appare all’esterno di chi è succube delle passioni, così le vestigia della sua bellezza traspaiono nell’atteggiamento dei santi.
I santi hanno compreso l’amore di Cristo. La loro vita fu una risposta a questo amore. Ai piedi del Calvario, dove Gesù è morto d’amore, hanno giurato di vivere e morire d’amore per lui.
L’amore verso Dio e il prossimo è la costante nella vita dei santi. «Chi vive nell’amore dimora in Dio e Dio dimore in lui» (1 Gv 4, 16). Tra Dio e i santi si opera una specie di identificazione che è l’effetto dell’amore.
I santi sono gli essere più perfetti perché più di ogni altro si avvicinano all’essere perfettissimo che è Dio. Compiendo i miracoli entrano in quel grado di unione nel quale ciò che appartiene a Dio appartiene anche a loro.
Gli uomini sapiente guardano lontano. I santi sono stati i più sapienti di tutti, poiché il loro sguardo era fisso nell’eternità; lavoravano per l’eternità; orientavano la loro vita in funzione dell’eternità.
Sono passati sulla terra con la mente e il cuore rivolti al cielo.
Là dove era il loro tesoro ivi era il loro cuore (cf Mt 6, 21).
Pur in mezzo alle occupazioni terrene erano così uniti a Dio da non avvertire quasi la presenza di questo mondo.
Ogni loro desiderio terreno era crocifisso, non c’era più in essi nessuna aspirazione per le realtà materiali e molti desideravano ardentemente il martirio. Essi ora vivono per sempre, la loro ricompensa è presso il Signore e l’Altissimo ha cura di loro (cf Sap 5, 15).
Il regno dei cieli è la dimora dei santi, il loro riposo è l’eternità.

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