MARTIN LUTERO







MARTIN LUTERO COLUI CHE DIEDE INIZIO AL PROTESTANTESIMO E CHE VOLEVA RIPOTARE IL CRISTIANESIMO ALLA PUREZZA DELLE ORIGINI FU IN REALTA' UN FALSO PROFETA, UN UOMO DISSOLUTO CHE TERMINO' LA SUA VITA CADENDO NEL PIU' BASSO DEGRADO MORALE - Il Protestantesimo e tutte le varie chiese e sette che da esso si sono originate è una falsa religione perchè non è stata fondata direttamente da Dio - come nel caso della religione Cattolica che ha Cristo stesso per autore - ma da un uomo, Martin Lutero, frate Agostiniano fallito . Nel 1525, dopo una vita dissipata già all'interno del convento, il frate agostiniano Lutero sposò una ex monaca cistercense, Caterina Bora. Forse non tutti sanno che Lutero fu un'anima dissoluta; è lui stesso che lo ammette:" Confesso che la mia vita è sempre più prossima all'inferno. Giorno dopo giorno divento più abietto. Nel 1517, mentre si trovava all'interno del gabinetto (proprio così!), ebbe l'illuminazione che lo portò a rompere con il papato, del quale ebbe a dire: "Io e tutti i servi di Gesù Cristo riteniamo ormai il trono pontificio occupato da Satana, come la sede dell'Anticristo e noi ci rifiutiamo di ubbidire." Sembra che nello stesso luogo poco edificante scrisse le sue "95 tesi" nelle quali sintetizzava la sua dottrina. Lutero fu un personaggio tormentato e inquieto e nonostante si fosse fatto frate, non ebbe mai pace interiore, ma attraversò continui periodi di crisi e di lotte morali e di angosce di spirito spaventose. Questo potrebbe forse spiegare perchè , per sfuggire alla voce della sua coscienza e soffocare in lui la continua angoscia, abbia ripreso la tesi - falsamente attribuita a S.Agostino - sulla "giustificazione" mediante la sola fede senza le opere, grazie al sacrificio di Cristo che ha portato su di Sè i peccati degli uomini. Leggiamo qui il testo di Lutero un pò contorto: " Bisogna guardare il Cristo quando tu vedrai che i tuoi peccati ti si sono attaccati; tu, allora sarai come al sicuro di fronte ai peccati, alla morte e all'inferno. Tu devi dire allora: i miei peccati non sono miei, perchè essi non sono in me, ma sono in un altro, cioè nel Cristo, per cui non possono nuocermi...Ci vuole uno sforzo estremo infatti per poter afferrare queste cose attraverso la Fede...affinchè sia vinta la coscienza, questa dominatrice potentissima che spesso ha trascinato gli uomini alla disperazione" - E' chiaro che un tale testo è un ragionamento ben sosfisticato, è un rifiuto ciè della verità! Io ho peccato - dice Lutero - ma io non voglio riconoscerlo. Ora questo è un immergersi nella menzogna, è un volersi suggestionare; è come ammirarsi in ogni peccato e in ogni errore, tacitando la coscienza come Caino di fronte al suo peccato! COMUNQUE QUESTO ODIO CONTRO LA COSCIENZA NON PUO' ESSERE DI ORIGINE DIVINA E NEPPURE UMANA MA SOLO FRUTTO DI UNA TENTAZIONE DEMONIACA. Dopo aver soffocato la coscienza, perduto il santo Timore di Dio, Lutero si dette ad una vita dissoluta, e ad ogni sorta di vizio. Ecco quali consigli dava al suo discepolo prediletto: " Ogni volta che il demonio ti tormenta con questi pensieri di tristezza, cerca subito la compagnia dei tuoi simili, o mettiti a bere o a giocare, e fai discorsi licenziosi e cerca di divertirti." e ancora:" Bisogna assolutamente allontanare dai nostri occhi e dal nostro spirito ogni forma di decalogo. Poco prima della sua morte, una sera, Lutero era assiso su una panchina, solitario, nel suo giardino a Wittemberg. Lo raggiunse la sua convivente, l'ex suora Caterina Bora. Lutero era immerso in cupo silenzio guardando il cielo d'improvviso egli grida: "O bel cielo! Io non ti vedrò mai più! " Caterina terrificata, si avvicinò a lui:" E se noi ritornassimo indietro? Gli disse. "No - rispose Lutero - inutile sognarcelo!" "E perchè - mormorò la donna - "E' troppo tardi, il carro è troppo impantanato nel fango e questo tenore di vita non si cambia." La Grazia di Dio, anche quella volta era passata invano!. L'apostata Lutero, morirà qualche tempo dopo - si dice che si sia suicidato - dopo una vita vissuta nella rivolta contro Dio e la sua Chiesa. Nel suo "Propos de Table" aveva scritto:" Il demonio spinge gli uomini dapprima alla disobbedienza e al tradimento, come Giuda; poi li spinge alla disperazione, in modo che essi finiscano col perdersi o strangolarsi!" E continuava dicendo che il demonio "ha una voce così terribile da spingere alcuni uomini, dopo un colloquio notturno con lui, a farli trovare il giorno dopo, morti! E questo arriverà anche per me."

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