Proibita ai bambini la mostra sul ragazzino ucciso dai partigiani

Incredibile episodio nel Reggiano


Proibita ai bambini la mostra sul ragazzino ucciso dai partigiani

Secondo alcuni genitori 'si infanga la resistenza' mostrando ai figli le nefandezze compiute dai  comunisti nel 'triangolo rosso', compreso l'assassinio del Beato Rolando Rivi
Genitore 1 e 2 si può, anche sui libretti delle giustificazioni; invitare quattro reduci sessantottini a ‘spiegare la diversità’ ai bambini di 7-8 anni, con i soldi pubblici, pure si può; perfino trasporre in versione omosessuale la favola della Bella addormentata nel bosco si può, sempre con i nostri soldi; è lecito anche mettere alla gogna un alunno arrivato in classe con la t-shirt del malefico Silvio, mica del Che Guevara.
Poi però, se i bambini di una scuola elementare li si porta a visitare una mostra storica (e storicamente documentata) su un loro coetaneo ucciso dai partigiani comunisti durante la seconda guerra mondiale, allora apriti cielo: non si può, orribile misfatto e che lo scriva Il Fatto in prima pagina, chiamate il telefono azzurro (anzi, arcobaleno) pure la Croce Rossa (ma senza Croce, per carità), la Boldrini e il suo chierichetto (si fa per dire, che puzza d’incenso) Nichi Vendola, accorrete sorelle della Kyenge, no-Tav e sì-Cav (intesi come coloro che sparano cavolate e petardi). Una cosa del genere è inaudita, si infanga la Resistenza (la maiuscola è loro). Caso mai le colpe dei nonni dovessero non dico ricadere sui nipoti ma almeno aprirgli un po’ di cervello, diversamente da quello che fanno pseudoinsegnanti e libri di storia.
Esageriamo? Niente affatto, perché è proprio quello che è accaduto a Rio Saliceto, vicino Reggio Emilia, dove ai bambini della scuola elementare è stato proibito di recarsi in vista ad una mostra allestita nella vicina parrocchia e dedicata a Rolando Rivi, il seminarista ragazzino ucciso dai partigiani proprio in quella nella zona e dichiarato Beato da papa Francesco (ma forse non vale, perché non l’ha scritto Scalfari).
E’ una mostra che sta girando l’Italia, con migliaia di visitatori. Ma a Rio Saliceto ad alcuni genitori la storia di Rolando non è andata giù e hanno chiesto di togliere almeno il pannello in cui si ricostruisce il processo sommario ordito dai partigiani contro il 13enne e la decisione di ammazzarlo come un cane “perché così domani ci sarà un prete di meno”. Ovviamente il pannello non è stato tolto. E così i genitori ‘resistenziali’ si sono rivolti al dirigente scolastico, che ha così sentenziato “La visita viene annullata per ragioni didattiche per l’impossibilità di contestualizzare dal punto di vista storico e didattico la mostra”. Proprio come a noi riesce difficile ‘contestualizzare’ certi genitori e pseudo insegnanti.

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