BEATI GLI OPPRESSI


BEATI GLI OPPRESSI Catechesi di D. Vincenzo Carone
È molto difficile incontrare qualcuno che dice di non sentirti oppresso, chi ha la fortuna di avere un lavoro dice di essere oppresso dall´impegno stressante, chi non ha il lavoro si sente oppresso dalle difficoltà di arrivare alla fine del mese, chi non ha famiglia si sente oppresso dalla solitudine, chi ce l´ha si sente oppresso dagli impegni familiari e soprattutto dai figli ecc. L´oppressione può essere fisica, può essere razionale, emotiva e soprannaturale. Cerchiamo di chiarire. L´oppressione fisica viene dalle condizioni di salute che non ti consentono di vivere normalmente. L´oppressione razionale è una fissazione ed è molto diffusa, è impossibile ragionare con questa persona, ritorna sempre sulla sua idea fissa, è impossibile trovare la strada per suggerire il rimedio quando la fissazione viene dalla gelosia, vera o immaginata, e quando viene da un dolore grande, come quando si subisce una ingiustizia alla quale non c´è rimedio. L´oppressione emotiva è la pressione atroce di un´angoscia, di una pena grande, di un lutto, di un rimprovero. L´oppressione di ordine soprannaturale è l´oppressione dei peccati commessi. L´oppressione per la colpa commessa può essere dal punto di vista umano, quando senti la vergogna per quello che hai fatto, il disagio in cui quel peccato ti ha messo nei confronti della famiglia, della tua dignità, del disonore arrecato alla tua professione ecc. Dal punto di vista prettamente soprannaturale l´oppressione della colpa viene dal pensiero e dalla coscienza di aver offeso Dio, per quel peccato la tua vita cristiana subisce un danno grande, il cammino sulla via della fede viene bruscamente interrotto e in tante cose bisogna cominciare da capo. L´oppressione di ordine soprannaturale può essere riferita a una offesa grave fatta a Dio come anche a una offesa grave contro le persone che ti stanno vicino. Il peccato ha due elementi: la colpa e la pena, la colpa è la decisione della volontà che ti porta a compiere una azione che Dio ha proibito mediante i Comandamenti. La pena è la punizione per la colpa commessa, il più delle volte la punizione viene dal peccato stesso, una donna che abortisce per es. per tutta la vita verrà perseguitata da un´angoscia profonda e spesso tormentata dagli incubi, può ammalarsi anche di depressione. A volte viene dagli altri, se tu commetti un adulterio, tuo marito o tua moglie si separa da te e tu sei colpito dalle conseguenze dell´allontanamento dalla famiglia. La punizione può venire anche da Dio, il quale agisce attraverso gli impulsi della Grazia, per cui subentra un disagio psicologico o una umiliazione che devi subire per lungo tempo. Molti pensano che Dio dà una malattia grave, oppure tormenta con i sogni, fa perdere il posto di lavoro, o fa morire, DIO QUESTE COSE NON LE FA MAI; DIO NON SI VENDICA MAI. Quando punisce è solo perché l´uomo si corregga, la correzione sia quella che il padre dà al figlio e sia quella che Dio dà al peccatore contiene sempre gli impulsi evidenti perché quelle azioni non si ripetano più. Non esiste peccato senza colpa e senza pena. Spesso il peccatore dice che questo non è vero perché a lui non è successo mai nulla, Dio aspetta il momento in cui tu sei disposto a capire e a cambiare vita, quando vede che non ti vuoi allontanare ostinatamente dal peccato che fai, sa che la punizione per correggere non corregge affatto, per questo non la dà. Il giudizio dopo la morte deciderà se quel peccatore ha voluto andare all´inferno, li riceverà la punizione dell´inferno, oppure se si è convertito in modo da non avere il tempo necessario per purificarsi con la preghiera e con le opere buone, le umiliazioni, i guai normali della vita accettati con la rassegnazione alla volontà di Dio ecc. quello che non ha fatto sulla terra lo fa in Purgatorio. Riguardo alla punizione con l´inferno la Sacra Scrittura dice: è terribile cadere nelle mani del Dio vivente. Un uomo, una donna per andare all´inferno ha dovuto rifiutare tutte le Grazie, i consigli, gli aiuti che Dio gli ha dato fino all´ultimo istante della vita. Gesù disse a Padre Pio. Nessuno va all´inferno senza che Io non lo abbia avvertito prima, si riferiva anche a quelli che non conoscono Cristo e la sua Redenzione. Certo è che non esiste peccato senza colpa e non esiste colpa senza punizione. Alla fine della guerra un signore andava girando con un cartello in mano sul quale aveva scritto: il peccato chi lo fa lo paga o di qua o di là. Il più delle volte la punizione viene dall´ambiente in cui vivi,i tuoi cari non condividono la tua mentalità e ti torturano con il loro atteggiamento e contrastano i tuoi comportamenti rendendoti difficile e disagiata l´esistenza. Ci tengo a precisare che il comportamento degli altri contro di te, non è mai voluto da Dio, Dio lascia che lo facciano perché hai bisogno di purificazione. A Pilato Gesù disse: il tuo peccato è grande, e il peccato di coloro che mi hanno consegnato a te è molto più grande del tuo. Gesù ha condannato chi lo condannava però ha accettato la sentenza di morte perché “l´autorità con la quale tu mi stai giudicando viene da Dio”. Dio quindi non è intervenuto perché quella crocifissione doveva avere un grande valore nella storia della salvezza degli uomini e delle donne. Le emozioni invece sono sempre passeggere, ma nel profondo dell´Ego si può formare quella oppressione che può diventare tristezza, a lungo andare la tristezza diventa scoraggiamento e angoscia. Il cuore che non riesce a volgere la tristezza nell´amore per la giustizia di Dio può generare una oppressione che diventa una sofferenza grande, anche perché non si riesce più a pregare e non si ha la forza di resistere alle tentazioni, cosi si forma il cuore indurito. L´indurimento del cuore è una delle tante forme di depressione che possono colpire l´animo umano, porta anche alla convinzione che non è possibile liberarsi dalla stato d´animo che si è venuto a creare. L´oppressione che diventa stabile porta facilmente col trovare sollievo nel peccato contro la sessualità. Dio offre una via d´uscita immediata e facile: la confessione e la sincerità con te stesso, devi ammettere umilmente che hai sbagliato, chiedere perdono e camminare nella vita spirituale dove non mancheranno le occasioni per risolvere il problema della punizione. Molti vanno dallo psicologo o dallo psichiatra, il risultato è che la loro condizione diventa cronica e inguaribile. Solo Gesù può allontanare le conseguenze del peccato, come ha redento la colpa, così ha redento la punizione, la liberazione avviene nella confessione e soltanto nella confessione sincera. Gesù ha rimesso la colpa e una parte della pena, tu devi accogliere la punizione e consumarla attraverso la preghiera e la sofferenza specialmente la sofferenza dell´ubbidienza alla volontà di Dio. Se continui a stare in comunione con la tua fragilità, quella punizione ti opprimerà e non camminerai nella vita spirituale. Farai sempre l´altalena tra la tristezza e l´esuberanza, tra un pietismo fatto di pratiche religiose e una continua ricerca di soddisfazioni che alimentano sempre di più quella pena che ti opprime. Non hai il coraggio di confessarti e di chiedere al padre spirituale di aiutarti a rimuovere quella fragilità. Nell´esame di coscienza devi sentire di più il disagio della colpa che offende Dio e rattrista la Mamma Celeste. La fonte della vita spirituale sono le opere della fede nella parola di Dio. “non guardare ai nostri peccati, guarda la fede della nostra Chiesa” cosi prega il sacerdote nella Messa, la Chiesa sei tu, sono io, siamo noi, Gesù guardando alla nostra fede Gesù perdona i peccati.

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